Ci rivolgiamo a Comune e Ministero dei Beni Culturali perchè il cantiere venga modificato per risparmiare la storica pianta e 4 grandi tigli
Tra poche settimane inizieranno i lavori per la costruzione di un nuovo palazzo che ospiterà il museo della resistenza. L’edificio occuperà il terreno dove per decenni vi è stato un distributore di benzina, ma è previsto che l’area di cantiere interessi lo spazio esterno del Circolo Combattenti e Reduci, che durante la bella stagione è ombreggiato da una pianta di glicine monumentale, messa a dimora nei primi decenni del secolo scorso. L’intervento interesserà anche 4 tigli che da decenni crescono nel giardino comunitario Lea Garofalo.
Il glicine è un rampicante capace di espandersi e occupare ogni parete dei pergolati e in primavera si arricchisce di fiori a grappoli molto profumati. Si estende per 300 mq e oltre al tronco principale di 115 cm di diametro e altri 2 trinchi minori. “Il tronco della pianta di glicine può essere preservato limitando in modo appropriato il confine dell’area interessata alla costruzione del nuovo edificio – spiega Franco Beccari del circolo Reteambiente di Milano – Anche i 4 tigli potrebbero essere risparmiati, rivedendo il progetto. Chiediamo al comune di Milano di intervenire presso il Ministero dei Beni Culturali, committente dell’edificazione del palazzo, affinché comprenda l’importanza di non abbattere le piante e alla Sovraintendenza di salvare la storica glicine”.