Il DDL Salvini non solo non assegna un euro alla sicurezza stradale, ma non avrebbe evitato quelle ed altre morti
In ballo anche la transizione ecologica nei trasporti, settore sempre più arretrato anche per i tagli governativi al TPL da dieci anni a questa parte
Mobilitazione nazionale: no al Codice della Strage
Legambiente: “Quando non si investe in una serie storica positiva di finanziamenti al trasporto collettivo è molto difficile che le morti e i ferimenti diminuiscano per dei semplici emendamenti al Codice della Strada. Le collisioni possono essere ridotte solo se a calare sono i veicoli che più li provocano.”
A oggi, in Lombardia hanno perso la vita quattro persone nell’ultima settimana per collisioni stradali: Arianna Alberga, ventisei anni, l’11 novembre a Cinisello Balsamo (MI); il 12, Giorgia Coraini, quindici anni, a San Benedetto Po (MN); a Sarnico (BG) muore Odilia Viviani, ottantatré anni, oggi 15 novembre, mentre Mauro Tresoldi, cinquantasei anni, sempre oggi, a Cavenago d’Adda (LO).
Nessuna delle condizioni nelle quali hanno perso la vita queste persone sarebbe stata evitata dalle novelle giuridiche contenute nella riforma del Codice della Strada, che il Senato si appresta a votare la prossima settimana.
Le associazioni delle vittime della strada e della tutela dell’ambiente hanno indetto una mobilitazione nazionale contro la riforma, perché convinte della sua inutilità a ridurre vittime e feriti.
La soluzione è nella riforma del trasporto collettivo e nell’introduzione di limiti di velocità più stringenti.
Scarica il comunicato stampa nazionale della mobilitazione contro il Codice della Strage