Quanto ne sai di efficienza energetica?

Procede la somministrazione dei Quiz Energia da parte dello Sportello Energia ClimAction di Legambiente Lombardia che tra febbraio e marzo 2023 ha indagato sulle conoscenze e consapevolezze dei cittadini e delle cittadine su efficienza energetica ed energie rinnovabili, ottenendo 111 risposte. Analizziamo insieme i risultati.
Parlando di efficienza energetica:

1) cosa si intende per efficienza energetica?
Il 92% dei tester conosce il significato di “efficienza energetica”, nonché la scelta di adottare comportamenti sostenibili e responsabili, utilizzando meno energia per svolgere lo stesso compito.Questa caratteristica comporta due importanti risultati: più è alta l‟efficienza energetica, più è alto il risparmio energetico, riducendo così i costi di esercizio.
Quindi, la definizione di “efficienza energetica” esprime la capacità di un sistema di ottimizzare i risultati.
Spesso si sente parlare di efficientamento energetico e non di efficienza energetica. Di fatto, si fa riferimento alla stessa cosa, tuttavia, l‟efficientamento energetico, può essere inteso anche come l‟insieme di interventi volti a migliorare l‟efficienza energetica di uno stabile (edifici pubblici, privati etc.).

2) cosa indica la nuova etichetta energetica dell‟Unione Europea (in vigore dal 1° marzo 2021)?
A questa domanda, su un argomento probabilmente meno noto, il 72% dei tester ha compreso che la nuova etichetta energetica dell‟unione Europea (in vigore dal 1° marzo 2021) indica una nuova scala/classe energetica che va da A a G, con un processo di „riscalaggio‟ delle etichette esistenti finalizzata ad una migliore leggibilità.
Sostanzialmente, al posto delle A con il simbolo “+” (es. A+, A++, …) si avrà una scala dalla A alla G, in cui la A sarà verde brillante e indicherà l’efficienza energetica massima, e la G sarà rossa e indicherà la classe meno efficiente. Si prevede, inoltre, che dal 2024 spariranno dal mercato gli elettrodomestici in classe G e quelli in classe F.
Parlando di energia rinnovabile:

3) Perché le fonti di energia solare, eolica, da biomassa, oceanica, geotermica e idroelettrica sono denominate “fonti rinnovabili”?
Domanda scontata? Quanto ne sanno i nostri tester? Ebbene, il 78% è consapevole del fatto che le fonti di energia solare, eolica, geotermica da biomassa, oceanica e idroelettrica sono denominate “fonti energetiche rinnovabili”, in quanto vengono costantemente ricostituite dalla natura in modo compatibile con l‟attività umana.

4) Quali sono le fonti rinnovabili?
Domanda a trabocchetto? L‟81% dei tester ha correttamente segnalato tra le fonti rinnovabili: energia solare, eolica, geotermica, da biomasse, oceanica e idroelettrica.
L‟energia solare. Si tratta di una delle fonti più facilmente sfruttabile per produrre energia sia elettrica (attraverso i pannelli solari fotovoltaici) che termica (attraverso i pannelli solari termici) pulita, senza emissioni di CO2 né polveri sottili in atmosfera. Con essa si intende quella forma di energia emessa dal Sole sotto forma di radiazione solare.
L‟energia eolica viene generata sfruttando il vento. Servendosi di pale eoliche, si usa la forza cinetica del vento per produrre energia meccanica, da cui si genera poi quella elettrica. Al fine di garantire l‟efficienza dell‟impianto, oltre ad una buona qualità dello stesso, è fondamentale la collocazione delle pale in zone particolarmente ventose.
L‟energia geotermica è quella che sfrutta il calore naturale della Terra, rilasciato dai processi di decadimento nucleare degli elementi radioattivi presenti all‟interno del nucleo, del mantello e della crosta terrestre, come potassio e uranio per produrre energia elettrica e/o termica. Esistono tre tipi di geotermia: a bassa, media e alta entalpia. Per temperature superiori ai 150°C si definisce alta entalpia, attraverso la quale è possibile produrre energia elettrica e termica tramite una turbina a vapore (centrale geotermoelettrica).

Per temperature comprese tra 150 e 90°C si parla di media entalpia, idonea anch‟essa per produzione di energia elettrica e termica. La differenza sostanziale tra l‟alta e la media entalpia è che la prima è sfruttabile sono in alte aree del nostro Paese, mentre per la media il potenziale geografico è molto più ampio. Invece per temperature che risultano inferiori ai 90°C si parla di geotermia a bassa entalpia, sfruttabile con le più conosciute pompe di calore. Tecnologia sfruttabile in tutto il Paese, che utilizza la differenza e la costanza di temperatura del terreno rispetto all‟aria esterna per produrre energia termica e idonea a tutte le utenze. Da quelle domestiche a ad attività agricole, artigianali ed industriali.
L‟energia da biomasse viene generata attraverso la combustione degli scarti organici prodotti dall‟uomo come quelli provenienti dalle lavorazioni dell’industria agroalimentare, i rifiuti organici urbani, la legna proveniente dalla gestione sostenibile di boschi e foreste, le ramaglie verdi di attività agricole etc. La loro sostenibilità è strettamente legata alla qualità del progetto, in cui l‟utilizzo della legna per produrre energia è l‟ultimo degli utilizzi della filiera legna, al dimensionamento dell‟impianto rispetto alle risorse locali, strettamente da filiera corta, valorizzando sia l‟energia termica che elettrica.
Tra le energie rinnovabili rientra anche l‟energia oceanica, che va distinta da quella idroelettrica. Questa, infatti, sfrutta il movimento di correnti e maree, oppure il moto delle onde, per produrre energia elettrica.
Infine, l‟energia idroelettrica che viene prodotta dai moti dell‟acqua. Tale forma di energia veniva storicamente usata per far funzionare i mulini. Oggi, tramite turbine, l‟energia cinetica prodotta da cascate, fiumi, viene trasformata in elettricità. A produrre l‟energia sono le centrali idroelettriche, solitamente costruite in montagna e in prossimità dei corsi d‟acqua. In questo modo, è più semplice sfruttare il combinato tra energia cinetica e forza di gravità. Quella idrica in Italia ha da sempre un grande ruolo, oggi infatti copre circa il 15% del fabbisogno elettrico nazionale, ma fino agli anni ‟60-‟70 arrivata a percentuali oltre il 50%. Strutture spesso associate a questi impianti sono i pompaggi, ma anche bacini di accumulo come le dighe che rappresentano un grande impatto per lo stesso ecosistema fluviale.
Elemento fondamentale che determina la sostenibilità di questi impianti da fonti rinnovabili è la qualità dei progetti, che non solo devono sempre di più rispondere alle necessità dei territori ma devono essere sempre meglio integrate, pur sapendo che non esistono gli impianti perfetti.

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