Dopo il brutto episodio del Milano Monza Open Air Motor Show la città sopporterà di nuovo un evento a base di auto da corsa in strada
Legambiente: “Pessimo messaggio per la reputazione di una città assediata dal traffico e dall’inquinamento, conveniva davvero?”

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Milano ci ricasca: dopo il brutto episodio del centro pedonale della città trasformato in autosalone, con le tre invasive edizioni del Milano Monza Open Air Motor Show (2020-22), ecco che arriva Ferrari a braccetto di UniCredit come sponsor per occupare, simbolicamente ma mica poi tanto, il cuore della città con la solita retorica della passione sportiva. La Formula 1 aveva già ‘occupato’ la città con tanto di ‘prove libere’, l’ultima volta nel 2018 in Darsena.
Dato un colpo di spugna sul passato, la riflessione è di opportunità: una città che in materia di mobilità sostenibile sta faticosamente cercando di allinearsi alle altre città europee, non pensa neanche un momento alla caduta di stile e a tutte le realtà, anche interne allo stesso Comune di Milano, che lavorano per ridurre il carico anche culturale dell’attuale livello di motorizzazione.
Proprio domenica, a Firenze, il sindaco Sala aveva dichiarato: «Il numero di automobili è intollerabilmente troppo alto per le dimensioni delle nostre città e la qualità dell’aria. Punto». Difficile immaginare come un evento come questo sia coerente con una consapevolezza così chiaramente espressa.
Forse ci si poteva limitare – anche pensando alla reputazione dello sponsor, che dichiara come la sostenibilità ambientale sia “una parte fondamentale della nostra cultura e della nostra mentalità” – allo show statico, che avrebbe impattato in modo forse più accettabile. Allestendo invece un vero e proprio circuito – da Cadorna a Piazza Castello – per far sfrecciare in città le monoposto da gara il messaggio è davvero inopportuno: in centro a Milano si può andare forte, fare rumore, derogando inoltre ai parametri di AreaB (l’evento si svolgerà con AreaB attiva). Non risulta patrocinio ufficiale da parte del Comune, ma il permesso è stato comunque accordato.
“Non si trattasse di adulti responsabili, sembrerebbe trattarsi piuttosto di persone in età infantile, quando i maschietti giocano ancora con le automobiline,” commenta Federico Del Prete, responsabile mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia. “Un evento di cattivo gusto poteva essere reso almeno innocuo dal punto di vista della sostenibilità. Ancora una volta ad essere premiata è la velocità, nonostante sia noto quanto impatti sulla sicurezza stradale e sulle emissioni inquinanti. Non sarà certo un buon esempio per i cittadini.”