Nonostante abbia sottoscritto il Global Methane Pledge, che si impegna a ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020, l’Italia non ha ancora definito gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di metano per ciascun settore, né un piano d’azione per raggiungere tali obiettivi.
La pianificazione nazionale della riduzione delle emissioni climalteranti (PNIEC) rinuncia a fissare obiettivi di riduzione significativa per quanto riguarda il settore agricolo. L’agricoltura costituisce la principale fonte di emissioni di metano in Italia, rappresentando oltre il 45% delle emissioni complessive di questo gas (21 Mt di CO2 eq su 46 Mt complessivi). L’obiettivo di una riduzione del 30% delle emissioni climalteranti entro il 2030 appare irrealistico in assenza di uno sforzo di riduzione delle emissioni provenienti da fonti agricole. 
Per ridurre le emissioni di metano nel settore agricolo è necessario, in via prioritaria, agire sul sistema zootecnico al fine di ridurre l’intensità dell’allevamento, in particolare nelle aree del Nord Italia in cui si concentra sia la gran parte dei capi allevati che gli impatti che derivano da questa attività, non solo in termini di gas climalteranti ma anche di inquinamento di acqua, aria e suolo. Affinché questo percorso risulti sostenibile, occorre intervenire anche sulla filiera di trasformazione e distribuzione del cibo, promuovendo un cambiamento nelle abitudini di consumo e favorendo una transizione dietetica che riduca e qualifichi i consumi di carni rosse e di formaggi, aumentando quelli di alimenti di origine vegetale, secondo il modello della dieta mediterranea.
Obiettivi del progetto
– Contribuire, in particolare per le emissioni agricole, alla proposta di un piano di riduzione del metano, da discutere con gli stakeholder e presentare alle autorità nazionali e regionali.
– Condividere le conoscenze e aumentare la consapevolezza circa l’impatto delle emissioni di metano sul clima e sulla salute delle persone e degli ecosistemi, per generare consenso e comprensione delle azioni da intraprendere per ridurli ai diversi livello, da qullo dei decisori a quello dei produttori e dei consumatori.
– Sostenere azioni di advocacy volte a:
     – includere il metano nel protocollo di Göteborg e nella direttiva sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni inquinanti (NEC);
     – finalizzare la politica agricola comune (PAC) e le sue articolazioni nazionali (PSP) per ridurre le emissioni provenienti da fonti agricole, compreso il metano.
Attività previste
– Formulazione di una proposta di Piano per la riduzione delle emissioni di metano da fonti agricole in Italia:
     – Analisi dello stato dell’arte e tendenze attuali: panoramica dei dati e delle tendenze delle emissioni per tutte le fonti di emissione, studio specifico sulle fonti delle emissioni agricole e rassegna delle azioni già in corso per la riduzione. 
     – Valutazione degli strumenti regolativi disponibili, loro stato di recepimento e esigenze di attuazione.
     – Attivazione di gruppi di lavoro con parti interessate ed esperti, finalizzati a definire e condividere il potenziale e le priorità per la riduzione delle emissioni di metano.
     – Definizione e modifica del piano di riduzione del metano, comprese le azioni da sviluppare e i tempi di attuazione con un orizzonte 2030. 
– Sviluppo di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione multilivello e multimediale, su temi quali il ruolo del metano come gas a effetto serra, il metano come fonte di inquinamento atmosferico, il ruolo del l’agricoltura e dell’allevamento come fonti di emissioni di metano, e buone pratiche nel settore agroalimentare.
Realizzazione di eventi e workshop tematici rivolti a stakeholder locali e nazionali, così come a ragazzi e ragazze relativamente ai cambiamenti degli stili di vita alimentari.

Il progetto è finanziato da European Environmental Bureau (EEB) nel quadro della Methane Matters coalition

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