Danilo Scaramella*
Lo scorso 24 giugno il Consiglio Comunale di Brescia ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione di una nuova linea di tram. La decisione nasce circa un quarto di secolo fa: con la stesura dell’allora PRG (Piano Regolatore Generale) il Consiglio Comunale approvò la realizzazione di “due linee di forza” che nella grafica costituivano una specie di X, con due tronconi NE-SE e NO-SO.
Le due linee avrebbero dovuto avere punti di scambio nel centro della città ed in prossimità della stazione ferroviaria. Il Consiglio Comunale optò per la realizzazione di una prima linea di metropolitana leggera, che effettivamente entrò in funzione dieci anni orsono, non senza polemiche a livello cittadino, con tanto di referendum ostativo.
L’opportunità di completare la realizzazione della ‘X’ prevista è rimasta comunque viva nelle intenzioni degli amministratori locali, anche se i costi sostenuti per la realizzazione della metropolitana leggera (circa 1 miliardo di €) non sembravano rendere proponibile la realizzazione di una seconda linea di ‘metropolitana’.
Nel 2021, a seguito di bandi nazionali per la realizzazione di infrastrutture di trasporto collettivo, il Comune di Brescia è risultato assegnatario di un finanziamento ministeriale di circa € 360 Mln. per la realizzazione della nuova tranvia (T2), aumentato in seguito a circa € 423 Mln. per compensare l’aumento dei prezzi. La quota a carico del Comune risulta allo stato attuale estremamente contenuta (circa € 4 Mln.)
La realizzazione di una infrastruttura di trasporto collettivo come la nuova tranvia finanziata a Brescia – la cosiddetta T2 – costituisce sicuramente un’occasione per ripensare con più coraggio rispetto al passato la mobilità urbana. La rete bresciana del trasporto collettivo rende possibile pensare a una ZTL permanente in tutto il centro storico, riservando ai soli residenti l’attuale parcheggio di piazza Vittoria, oggi inutile attrattore di traffico veicolare. È urgente la realizzazione di isole ambientali nei quartieri attorno al centro storico, estendendo a tutta la città il prevalente limite dei 30 km/h.
Lascia un po’ perplessi quel 28% di sede promiscua previsto per la nuova tramvia, rispetto al rimanente in sede propria, che potrebbe creare problemi alla regolarità del servizio e ‘tagliare’ bruscamente lo spazio pubblico, oltre al fatto che non si sia colta l’occasione per l’estensione della linea in direzione dell’hinterland, cui vanno attribuiti i duecentomila ingressi giornalieri nella città.
La nuova linea tramviaria T2 collegherà il quartiere della Pendolina collocato a nord ovest del territorio comunale con la Fiera di Brescia collocato a sud ovest a breve distanza dal casello dell’autostrada A4 e della tangenziale cittadina. Il tracciato di poco più di 11 km prevede la realizzazione di trentadue fermate con l’attraversamento del centro storico sull’asse nord sud mediante la galleria sotto il castello e con due fermate d’interscambio con la linea della metropolitana: San Faustino a nord del centro storico e Stazione ferroviaria a sud del centro storico. Il 72% del tracciato sarà su sede riservata mentre il restante 28% sarà su sede promiscua. Per 3,28 km l’alimentazione dei tram avverrà con batteria anziché con filo.
*Presidente Legambiente Brescia