La Lombardia tra le regioni con più strutture di alta quota per lo sci non più funzionanti, con 33
Nella Penisola in aumento anche i bacini di innevamento artificiale, 23 in Lombardia
Incognita neve sulle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 dove la sostenibilità è un obiettivo lontano
Legambiente: “Servono più azioni di mitigazione e adattamento anche in quota, percorsi di governance tra istituzioni, comunità locali e realtà territoriali e più finanziamenti per il turismo dolce. Preoccupa il fenomeno dell’overtourism e turismo di lusso, serve una gestione più efficace del territorio replicando buone pratiche.”

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In Lombardia 33 strutture non più funzionanti rispetto al censimento 2023. Strutture dismesse e che risentono, insieme al resto della Penisola, di una crisi climatica che anche in montagna lascia sempre più il segno, con nevicate in diminuzione e temperature in aumento, e un turismo invernale che diventa più costoso e in alcuni casi di lusso a discapito del portafoglio e dell’ambiente.
Aumentano, di conseguenza, anche i bacini con innevamento artificiale, 23 in Lombardia. Aumentano anche gli ‘accanimenti terapeutici’, ovvero gli ammodernamenti o le ristrutturazioni a fronte di una scarsa operatività degli impianti, il numero più alto dei quali (59) si registra in Lombardia.
“Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato – commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente – e gennaio 2025 ha segnato un nuovo record come il mese più caldo di sempre. Bisogna ripensare il turismo invernale in una chiave più sostenibile e al tempo stesso avviare percorsi di governance tra le istituzioni, le comunità locali e le realtà territoriali replicando le buone pratiche di turismo dolce.
L’ufficio stampa di Legambiente: 3496546593 Luisa Calderaro capo ufficio stampa