La Regione sacrifica 44 ettari di brughiera agli interessi dell’aeroporto a fronte di insignificanti compensazioni che di ambientale hanno ben poco
La Giunta della Regione Lombardia ha approvato il proprio parere sulla valutazione di impatto ambientale del progetto “Aeroporto di Milano Malpensa – Masterplan 2035” sviluppato da ENAC. Un passaggio che si stava attendendo da tempo per conoscere le sorti di 44 ettari di brughiera dall’elevato valore ecologico, minacciati proprio dall’espansione dell’aeroporto. Secondo l’Assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, la “Proposta è ambientalmente compatibile con prescrizioni e interventi di mitigazione”, posizione che Legambiente respinge con forza.
“Ma come si fa a prendersi sul serio nel dire una cosa del genere? – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Siamo di fronte al paradosso: da un lato Regione fa grandi annunci sulla Strategia regionale per la biodiversità, e dall’altro si concede a SEA di distruggere 44 ettari di un ambiente naturale unico. Un’area di grande valore per la biodiversità, unica nel Nord Italia e insostituibile per il suo significato ecologico, è considerata da Regione non sufficientemente importante rispetto alla valenza infrastrutturale di un’area cargo che invece potrebbe trovare altre collocazioni all’interno dell’immenso sedime di Milano Malpensa, semplicemente modificando il progetto. Dobbiamo constatare che nessuno in Regione, né l’assessore all’ambiente Cattaneo né quello ai Parchi Rolfi, hanno intenzione di muovere un dito per salvare la biodiversità del parco del Ticino.”
L’accordo firmato con i sindaci del territorio apre a compensazioni che di ambientale non hanno nulla, trattandosi soprattutto di opere viabilistiche per dare un contentino ai comuni, opere peraltro già decise nel precedente Masterplan e che quindi avrebbero dovuto essere già state realizzate a suo tempo.