I dati del monitoraggio di Goletta dei Laghi sul lago di Como

Fortemente inquinati 7 degli 11 punti campionati

Peggiora rispetto al 2023 lo stato di sei foci

Legambiente: “Continueremo a insistere con i monitoraggi, perché sul bacino lacustre persistono alcune criticità che riscontriamo da anni e che richiedono particolare attenzione”

Una volontaria di Legambiente impegnata nel campionamento di Goletta dei Laghi alla foce del torrente Albano presso Dongo (CO) il 13 giugno 2024

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Notizie non buone per il Lago di Como e per la qualità delle sue acque. Su 11 punti campionati da Goletta dei laghi nel 2024, ben 7 sono risultati fortemente inquinati e solo quattro entro i limiti di legge.

Tra i sette punti fortemente inquinati – tre foci, quelle del torrente Cosia, torrente Albano e Meriaconfermano le criticità già riscontrate nei monitoraggi 2023; mentre gli altri quattro punti – le foci dei torrenti Inganna, Esino, Caldone e Gallavesa nel lecchese – che lo scorso anno erano tutti entro i limiti di legge, sono risultati nel 2024 fortemente inquinati.

“Purtroppo, dobbiamo constatare che poco è cambiato rispetto alle criticità evidenziate negli anni precedenti dalle analisi di Goletta dei Laghi,” dichiarano i Circoli Legambiente di Bellano e Lecco (LC) e di Como.Una fotografia che, a fasi alterne, si ripresenta puntuale soprattutto nei punti dove, ancora oggi non sono state messe in atto azioni per potenziare le reti fognarie, i collettori o il recapito finale ai depuratori. Periodi di forte siccità o, al contrario, di piogge intense pongono un interrogativo ancora più stringente rispetto agli investimenti che ancora mancano e a quelli fatti finora. Emblematiche continuano a essere le situazioni della città di Como con il torrente Cosia, ricettacolo di scarichi non controllati, del torrente Caldone a Lecco che riceve, evidentemente, reflui non collettati. Chiediamo di accelerare i controlli e i conseguenti interventi sulle fognature, per evitare di alimentare l’inquinamento del lago già messo sotto pressione da navigazione, cementificazione e pressione turistica”.

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