Giornata Mondiale del Suolo: flashmob contro il proliferare incontrollato delle logistiche

I piccoli comuni lasciati soli davanti ai colossi della logistica svendono il territorio per operazioni immobiliari che lasceranno in eredità gravi danni ambientali e sociali

Flashmob di Legambiente per la Giornata Mondiale del Suolo 2021

Il 5 dicembre si celebra la Giornata Mondiale del suolo, istituita nel 2014 dalla FAO con l’obiettivo di promuovere la salvaguardia di questa risorsa, per il suo ruolo vitale nello sviluppo e nel mantenimento della vita sul nostro pianeta. Per richiamare l’attenzione sull’eccessivo consumo di suolo e il proliferare di capannoni dedicati alla logistica, che minacciano e frammentano gli ecosistemi, Legambiente Lombardia a sostegno del progetto europeo Soil4Life, ha inscenato un flashmob a Cortenuova, in un fazzoletto di terra ad uso agricolo circondato dai colossi di cemento e asfalto della logistica. In questo modo ha inteso denunciare come il “miracolo economico” costituito dalla grande espansione della logistica industriale in tutte le sue forme, dal magazzinaggio al delivery, si stia consumando in una assenza di coordinamento tra i diversi livelli di governo territoriale. A farne le spese è proprio il suolo, cementificato per trasformazioni che spesso assumono dimensioni extra-large, con piastre di cemento e asfalto sviluppate su superfici di decine di ettari, imprimendo duri colpi al paesaggio e all’economia agricola.

Secondo i dati del DAStU (Politecnico di Milano), in Lombardia esistono 3.393 aree dismesse che occupano una superficie di 4.984 ettari in 650 Comuni, di cui un terzo localizzato nella sola provincia di Milano. Si tratta di un valore pari a 10 volte la superficie degli insediamenti logistici realizzati nell’ultimo decennio (circa 5 milioni di mq coperti) in un’area che la Camera di Commercio di Milano ha identificato come “Regione Logistica Milanese” che comprende, oltre all’intera Lombardia, anche le province di Piacenza e Novara. Una vera e propria piattaforma logistica di livello continentale, per dimensioni del mercato e valore aggiunto, i cui numeri si confrontano con quelli di altre regioni logistiche europee, dalla Baviera all’Ile de France e alla Catalogna. Eppure, a fronte di questa immensa disponibilità di aree dismesse, in gran parte lasciate indietro dalle dismissioni industriali degli scorsi decenni, le nuove piastre logistiche, con poche eccezioni, puntano a far atterrare i propri enormi magazzini, centri di lavorazione e distribuzione su aree libere, terreni agricoli, spesso localizzati in piccoli o piccolissimi comuni della pianura lombarda. L’immobiliare logistico chiede superfici rapidamente disponibili alla trasformazione, per questo le aree agricole sono particolarmente appetibili: bassi costi e subito pronte per il cantiere, senza oneri per demolizioni, bonifiche e adempimenti autorizzativi, a patto di trovare un comune disponibile ad adeguare velocemente le destinazioni urbanistiche, limitando al massimo le intermediazioni.

«Il depotenziamento delle Province, che avrebbero dovuto essere un ente di governo e di gestione delle trasformazioni territoriali, ha lasciato i comuni soli a confrontarsi con i colossi dell’immobiliare logistico e con le loro committenze multinazionali, di fatto disarmando il territorio – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. I piccoli comuni sono quelli più facili da ingolosire, e allo stesso tempo quelli meno attrezzati a richiedere adeguate contropartite e compensazioni, che non siano le promesse di entrate fiscali e di posti di lavoro. Mancano leggi che arginino la discrezionalità con cui i comuni svendono il loro territorio, ma mancano anche meccanismi e investimenti pubblici volti a rendere agevole e accessibile il riuso dei siti dismessi, per favorirne il rientro nell’economia. La Regione, poi, ha le sue colpe: realizzando nuove autostrade, come la TEEM, la BreBeMi e, in futuro, la Cremona Mantova, si è preoccupata di rendere appetibili sempre più territori per gli insediamenti logistici, ma non di governare gli aspetti critici di sostenibilità sociale e ambientale dei nuovi insediamenti».

L’associazione ambientalista sottolinea come le logiche immobiliari di tipo predatorio nei confronti del territorio, che oggi sono prevalenti, lasceranno in eredità gravi e irrimediabili danni: non solo per la perdita di suolo agricolo, ma anche per le inevitabili tensioni sociali che verranno generate da una dislocazione ingovernata di attività e di lavoratori, in siti produttivi spesso sguarniti di accessibilità al trasporto pubblico, di servizi essenziali e di presidi sociali necessari a far fronte alle necessità dei dipendenti e delle loro famiglie.

GUARDA IL VIDEO CON LE INTERVISTE

Tra i primi territori attenzionati dall’immobiliare logistico c’è la provincia di Pavia, particolarmente strategica sia per la sua prossimità al centro regionale che per la sua posizione lungo le direttrici che la collegano alla portualità ligure. Dopo i primi grandi parchi logistici, localizzati a nord della provincia (Siziano) e nell’Oltrepò (Broni e Stradella), ora al vaglio dell’Amministrazione Provinciale c’è una decina di progetti, per una superficie pari a circa 2 milioni di metri quadri, prevalentemente su aree agricole: tra questi c’è l’intervento promosso da Prologis Italia, su ben 26 ettari di terreni del comune di Trivolzio, comune pavese di 2000 abitanti. L’intervento richiede la realizzazione di una bretella stradale di circa 3 km per collegarsi al casello autostradale, opera avversata dai comitati e dai comuni vicini. A queste opposizioni la Provincia ha risposto con il riconoscimento della pubblica utilità, nonostante si tratti di un’opera che serve esclusivamente al proponente privato.

Anche la provincia di Cremona è terra di conquista per l’immobiliare logistico, e probabilmente lo sarà sempre di più in futuro vista la disponibilità di aree su cui, non a caso, insiste il progetto di Autostrada Cremona Mantova: un’opera fortemente voluta da Regione Lombardia e dalle due province interessate, nonostante le previsioni di traffico non giustifichino un intervento autostradale. La vera motivazione per una simile e costosissima infrastruttura, sottolinea Legambiente Lombardia, sembra proprio quella di farne un attrattore per investimenti immobiliari logistici. Nel frattempo, nella periferia di Cremona non si aspetta l’autostrada per valutare l’istanza di Logistics Capital Partners, il cui esito dovrebbe essere il sacrificio di un’area agricola di ben 30 ettari.

In provincia di Bergamo l’autostrada per la logistica è stata già fatta: è la famigerata BreBeMi, tre corsie vuote pronte per accogliere i flussi di camion che partiranno da quello che si prefigura come un vero e proprio distretto della logistica, già nato tra Cortenuova, dove MD ha localizzato i suoi magazzini e dove potrebbe sorgere un imponente interporto, Covo, con l’insediamento Italtrans, Cividate, dove c’è Amazon, Calcio dove, oltre ai due grossi insediamenti logistici già realizzati su oltre 40 ettari di suolo agricolo, è in programma un terzo contro il quale pende un ricorso di Legambiente, e Palosco dove recentemente è stato annunciato l’atterraggio di un nuovo, enorme polo logistico.

Un’alluvione di cemento quella che l’associazione ambientalista denuncia, che lungo il dipanarsi della BreBeMi arriva in provincia di Brescia, fino a Castrezzato e a Chiari, dove di recente l’amministrazione, dopo le disavventure del polo logistico ex-Auchan, ha dato il via al raddoppio, che comporterà la perdita di altri 20 ettari di campagna, e altri 20 ettari sono promessi alla logistica a Roccafranca, sempre a beneficio di società immobiliari che operano nel settore della logistica, tra le contestazioni di comitati e circoli di Legambiente.

Flashmob di Legambiente a Cortenuova (BG)

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Post correlati

Potrebbe interessarti

Comunicati Stampa

Pendolaria 2024 di Legambiente: il trasporto collettivo pare non essere una priorità del Paese

La Lombardia rimane la regione meglio servita ma con ancora molte ombre, soprattutto strategiche e di governance La qualità del servizio è il punto dolente: ritardi, guasti, malfunzionamenti e scarsa integrazione con le altre modalità i principali ostacoli alla transizione ecologica nella mobilità delle persone La Milano Mortara Alessandria ancora tra le peggiori linee ferroviarie italiane, nel report la voce dell’associazione MiMoAl Legambiente: “Oltre a definire ‘pietoso’ il servizio di

Read More »
Comunicati Stampa

Nel 2024 l’aria migliora, ma non per tutti: male Milano, bene l’est Lombardia e i capoluoghi Prealpini

Dalla pioggia un aiuto sostanziale alla riduzione delle concentrazioni inquinanti. Ma sono comunque troppe le giornate con aria fuori legge Legambiente: “Milano maglia nera regionale somiglia sempre più a un gigantesco drive-in; in regione due velocità, da una parte la pianura ammorbata da traffico pesante e allevamenti intensivi, dall’altra i capoluoghi pedemontani che tornano a respirare.” Scarica questo comunicato stampa Anche se l’anno non è ancora finito, è già possibile

Read More »
Comunicati Stampa

Monza & CO – Green and Blue Transition

al via il progetto di Strategia di Transizione Climatica (STC) nel capoluogo brianteo, nel comune di Bellusco e nel territorio del Parco di Monza e del Parco Valle Lambro Quattro anni di attività. Capofila il Comune di Monza e cinque altri partner – tra i quali Legambiente Lombardia – con il supporto di Fondazione Cariplo, per quasi tre milioni di finanziamento Scarica questo comunicato stampa Scarica l’immagine Monza, 16 dicembre

Read More »
Comunicati Stampa

Gli investimenti delle stazioni sciistiche si sciolgono come neve al sole: oltre un terzo di innevamento in meno sulle località alpine negli ultimi decenni, secondo le analisi di EURAC Research

Temperature sopra lo zero fino oltre 3000 m di altitudine, come a giugno. Scompaiono le poche scorte nevose e la neve tecnica ‘sparata’ sulle piste da sci. “È ora di dire basta all’accanimento terapeutico per un turismo invernale nonostante tutto ancora legato allo sci da discesa, le vere opportunità della montagna stanno nelle sue risorse di natura e paesaggio” Scarica questo comunicato stampa Mentre ancora si discute di nuovi grandi

Read More »
Legambiente Lombardia Onlus
Sede legale e operativa
via A. Bono Cairoli, 22 – 20127 Milano
Tel: 02 87386480 – Fax: 02 87386487
Email: lombardia@legambientelombardia.it
PEC: legambiente.lombardia@pec.cheapnet.it
Ufficio stampa
ufficiostampa@legambientelombardia.it

Powered by Jackie

Note legali
Legambiente Lombardia© 2024 All rights reserved