Il progetto LifeGestire2020 ci porta alla scoperta del gambero di fiume e del suo reinserimento in Lombardia.
A Prim’Alpe (Canzo – CO) è attivo un centro di riproduzione #ERSAF del #gambero di fiume autoctono (Austropotamobius pallipes) #ERSAF con due vasche all’aperto, operative tutto l’anno, utilizzate per la riproduzione e l’allevamento dei giovani gamberi destinati alla reintroduzione o ripopolamento nei corsi d’acqua laddove siano scomparsi o la popolazione sia scarsa.Legambiente si occupa del controllo delle vasche oltre che della gestione del Centro di Educazione Ambientale di Prim’Alpe e dell’organizzazione di attività didattiche e divulgative.
Il gambero di fiume è una specie protetta perchè a rischio di estinzione, infatti è iscritto nella lista rossa dell’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources oltre che essere presente negli allegati II e V della Direttiva Habitat 92/43/CEE, che è quella che istituisce la Rete europea Natura 2000. Le varie minacce a cui è sottoposto (inquinamento, distruzione degli habitat, specie alloctone) richiedono interventi concreti per la sua salvaguardia e il centro di riproduzione è uno di questi. Il centro infatti fa parte del progetto #LIFEGestire2020 per la conservazione della biodiversità in Lombardia, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma LIFE+.
L’allevamento all’aperto consente di ricreare condizioni semi-naturali adatte per lo svolgimento del ciclo biologico del gambero e l’ambiente protetto delle vasche protegge i piccoli da predazioni aumentando notevolmente il successo riproduttivo.
Il bilancio del 2021 sulla riuscita riproduttiva è stato fatto lo scorso settembre quando sono stati recuperati dalle vasche 976 giovani, di cui 507 femmine e 469 maschi, nati da 46 femmine. Un numero di giovani notevole in quanto nelle annate precedenti si arrivava a circa 600 gamberi. Naturalmente per arrivare a tale risultato ci vuole un passaggio fondamentale: la riproduzione.
Come avviene la riproduzione?
L’accoppiamento si compie tra ottobre e novembre quando la temperatura dell’acqua cala a 12-13 °C e le ore di luce diminuiscono (fotoperiodo). Ciò provoca meccanismi che aumentano la mobilità alla ricerca del partner riconosciuto tramite chemiorecettori tattili.
I gamberi maschi, non producendo spermatozoi mobili, li raccolgono nelle spermatofore che, durante l’accoppiamento, vengono poste sull’addome ventrale della femmina tramite dei pleopodi che sono appendici modificate (gonopodi). Infatti, dopo il corteggiamento, il maschio afferra la femmina con le chele e la ribalta sul dorso per deporvi le spermatofore. In seguito la femmina emette le uova dagli ovari posizionati sull’addome e così avviene la fecondazione.
Entrambi i sessi sono poligami, le femmine si accoppiano con altri maschi e loro depositano le proprie spermatofore anche su femmine già fecondate cercando di rimuovere (fino al 77%) quelle presenti da un accoppiamento precedente. Questo comportamento “libertino” migliora la sopravvivenza e il numero delle uova fecondate grazie all’apporto spermatico di più maschi. Il numero delle uova varia da 30 a 100, aderiscono tra loro e al ventre materno grazie a dei sottili filamenti elastici e la femmina le protegge fino al momento della schiusa che avviene tra maggio e giugno.
I piccoli dalle dimensioni di 7-8 mm sono di aspetto simile ad un gambero in miniatura e durante i primi tre o quattro giorni di vita rimangono attaccati al ventre della madre con le minuscole chele. Al settimo – ottavo giorno dalla nascita fanno la prima muta, ovvero la sostituzione dell’esoscheletro con un altro più grande per poi cominciare una vita indipendente (ricordiamo che i gamberi sono crostacei invertebrati rivestiti da un esoscheletro che deve essere sostituito periodicamente, specialmente in fase di crescita). I piccoli rimangono comunque nei pressi della madre che li richiama in caso di pericolo con feromoni di allarme ma l’alimentazione è fin da subito autonoma.
Nei gamberi adulti la dieta è onnivora, ma i giovani propendono per la zoofagia (larve acquatiche di insetti, molluschi, anellidi ecc). Al momento opportuno i giovani gamberi vengono separati dagli adulti per evitare fenomeni di cannibalismo e rimangono nelle vasche fino a settembre, mese in cui troveranno la libertà nei siti ritenuti idonei a seguito di studi condotti da ERSAF.
Alla scoperta dei gamberi di fiume: visite guidate
La Riserva Naturale del Sasso Malascarpa (CO), in collaborazione con Legambiente, ha aderito al progetto LIFE IP GESTIRE 2020 (AZ.E9) organizzando visite guidate al centro di riproduzione, accogliendo gruppi autonomi che desiderano visitare le vasche e proponendo laboratori gratuiti rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.
Info e contatto: legambiente.primalpe@gmail.com
I partner di progetto
Gli altri enti gestori di aree protette che, grazie al contributo di ERSAF, collaborano al progetto LIFE IP GESTIRE 2020 (AZ.E9) sono:
Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano (BS) www.cm.parcoaltogarda.bs.it
Parco Regionale di Montevecchia e Valle delCurone (LC) www.parcocurone.it
Parco Regionale dell’Adamello (BS) www.parcoadamello.it
Riserva Naturale Oasi WWF Valpredina (BG) www.oasivalpredina.it
Comunità Montana Valli del Verbano (VA) www.vallidelverbano.va.it
Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi (SO) www.parcorobievalt.com
Parco Regionale dei Colli di Bergamo (BG) www.parcocollibergamo.it
Parco Regionale Campo dei Fiori (VA) www.parcocampodeifiori.it
Parco Regionale Spina Verde (CO) www.parcospinaverde.it
Parco Regionale del Monte Barro (LC) www.parcobarro.lombardia.it
Riserva Naturale Sorgente Funtani (BS) www.sorgentefuntani.eu