Bosco di Via Curtatone a Gallarate

Legambiente: “Ringraziamo il Prefetto di Varese per la disponibilità alla mediazione e per il tempo supplementare concesso per attivare i tecnici faunistici e riconquistare quella fiducia che è mancata in questi mesi.”

Il bosco di Via Curtatone a Gallarate (VA) nel luglio 2024 (ph. Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate)

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Scarica la locandina della manifestazione di domenica 15 settembre 2024 h 16:00

I tempi sono sempre più stretti per salvare, tutto o in parte, il Bosco di Via Curtatone. Grazie alla lettera inviata da Legambiente alla Prefettura, si è attivato un tavolo di mediazione, coordinato dal Prefetto di Varese, che ha riunito Comune di Gallarate, Parco del Ticino, Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate e Legambiente.

In discussione tre punti: allontanare il taglio del bosco dal periodo in cui ancora fauna e avifauna potrebbero essere alle prese con le ultime cucciolate, verificare la presenza di animali nel bosco a rischio al momento dell’eventuale taglio, salvaguardare, come invitato dal Parco del Ticino nell’autorizzazione al taglio, le fasce a Nord, verso l’autostrada, e a Est. Tre condizioni poste anche dal Comitato fin dall’inizio, rimarcate da Legambiente, ma non considerate dall’Amministrazione Comunale che, invece, in una versione riformulata, ha acconsentito a discuterne.  

“Al tavolo di mediazione sono state portate istanze per salvaguardare una parte del bosco e gli animali ancora presenti,” dichiarano da Legambiente. “Richieste che da mesi potevano essere prese in carico e far così scrivere una storia diversa, di ascolto e partecipazione. Ci rendiamo conto che ciò che è emerso dall’incontro non soddisfi chi sta difendendo strenuamente il bosco. Riaprire la discussione però ha permesso, grazie soprattutto alla mediazione prefettizia, di far comprendere meglio le proposte e le problematiche dell’area e suggerire variazioni che se colte, migliorano preventivamente un progetto che finora nessuno ha ancora visto. Non dimentichiamoci che si è deciso di costruire una scuola in un’area a ridosso di un’autostrada e una ferrovia, attutire i rumori e mitigare l’effetto delle polveri sottili generate dal traffico veicolare è assolutamente necessario per la salute di bambine e bambini”.

Legambiente continua a ritenere sbagliata la localizzazione dell’opera, per questo ogni miglioramento del progetto non può che essere importante.

“Ci auguriamo che i consiglieri della Lavori Pubblici, convocata per oggi, chiedano di introdurre quei correttivi utili in fase di progetto esecutivo a salvaguardia della biodiversità e del benessere dei ragazzi. Purtroppo, l’unica cosa sensata da fare sarebbe trovare un’altra area su cui costruire la scuola, senza inficiare l’intero progetto”.

Opzione, questa, che il buon senso direbbe di perseguire, ma che nei fatti Palazzo Broletto esclude perentoriamente.

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