Presentati i dati dei monitoraggi effettuati dalla campagna di Legambiente in difesa dei laghi italiani. Sulla sponda comasca “fortemente inquinati” 2 dei 4 punti campionati, sulla sponda lecchese “inquinati” e “fortemente inquinati” 4 dei 6 punti analizzati
Quattro punti su sei “inquinati” e “fortemente inquinati” è questo il bilancio complessivo dei campionamenti eseguiti da un team di tecnici e volontari di Legambiente sulla sponda lecchese del Lario nell’ambito di Goletta dei Laghi 2022, la campagna estiva dell’associazione ambientalista in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. Nel mirino, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi. Sulla sponda. comasca, invece, due punti su quattro risultano “fortemente inquinati”.
I risultati delle analisi microbiologiche effettuate sui campioni prelevati nei giorni scorsi sono stati resi noti questa mattina durante due conferenze stampa, una tenutasi presso la Camera di Commercio di Como durante la quale sono intervenute Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi; Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia ed Enzo Tiso, presidente del Circolo di Legambiente Como; l’altra tenutasi presso la Sala Consiliare del Comune di Lecco dove sono intervenute Laura Bevacqua, portavoce di Goletta dei Laghi; Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia; Costanza Panella, presidente del Circolo di Legambiente Lario Sponda Orientale.
Nel dettaglio, i due punti risultati “fortemente inquinati” sulla sponda comasca sono stati campionati presso la foce del torrente Cosia – che anche nei due anni precedenti presentava il medesimo livello di criticità – e presso la foce del Torrente Albano, nel 2020 e 2021 risultato invece entro i limiti di legge. Entro i limiti di legge, infine, sono risultati gli altri due punti campionati presso la foce del torrente Telo e la foce del torrente Breggia. Mentre i due punti sulla sponda lecchese risultati “fortemente inquinati”: quello campionato alla foce del torrente Valle dei Mulini a Bellano e quello presso la foce del Torrente Esino. “Inquinato” un punto, campionato alla foce del canale Borgo Francone, per la prima volta al centro dei monitoraggi di Goletta dei Laghi. Entro i limiti di legge, invece, gli altri due punti campionati rispettivamente alla foce del torrente Bione e a lago di fronte alla foce del torrente Gallavesa.
«Si ritorna a trovare inquinata la foce del torrente Albano a Dongo. Evidentemente la ridotta portata di acqua mette in evidenza l’apporto di scarichi ancora scarsamente o per nulla depurati, nonostante gli importanti interventi di ammodernamento fognario in corso in Alto Lario a cura del nuovo gestore Como Acqua – dichiara Enzo Tiso, presidente del Circolo di Legambiente Como –. Questo fortunatamente non avviene alla foce del Telo ad Argegno e del Breggia a Cernobbio, dove le concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali si mantengono al di sotto dei limiti di legge. L’inquinamento alla foce del Cosia a Como, ai Giardini a Lago, si rivela purtroppo una costante negli ultimi anni. Occorre una volta per tutte monitorare seriamente i vari tratti del torrente per quantificare i diversi contributi alla presenza di contaminazione microbiologica. Parallelamente, è fondamentale continuare a mantenere adeguatamente informata la cittadinanza sui possibili rischi di contatto con contaminanti di origine fognaria».
«La situazione della sponda orientale del Lario anche quest’anno non è positiva, molti i punti critici. Ciò, anche a dispetto del fatto che spesso i torrenti presso i quali facciamo i campionamenti siano secchi e non contribuiscano quindi all’apporto diretto di scarichi – dichiara Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Possiamo forse pensare che la siccità abbia contribuito a ridurre la diluizione e a concentrare di più gli inquinanti, ma questa ipotesi non ci può rassicurare. Anzi. Proprio questa condizione ci conferma ancor di più la necessità di accelerare gli interventi e l’attenzione verso le nostre acque».
«A Colico l’ultimo tratto del torrente Inganna si è presentato asciutto. È risultato inquinato, invece, malgrado la presenza diffusa per un lungo tratto delle ninfee con la loro azione di fitodepurazione, il prelievo alla foce del canale Borgofrancone che raccoglie lo scarico del depuratore, da tempo considerato insufficiente e oggetto di un ampliamento i cui lavori sono in corso – commenta Costanza Panella, presidente del Circolo di Legambiente Lario Sponda Orientale – La foce del torrente a lato della spiaggia di Oro, nel Comune di Bellano, ha confermato l’andamento alterno ed è risultata fortemente inquinata. Si rende necessaria una verifica degli scarichi domestici a monte. Sul confine tra i Comuni di Perledo e Varenna il prelievo nel lago (l’Esino alla foce si è presentato asciutto), e a Mandello del Lario quello nella foce della Meria, sono risultati fortemente inquinati, confermando l’andamento alterno degli ultimi dieci anni, con una frequenza negativa maggiore per il primo. Notizie migliori per la zona di Lecco: il Bione, che nel 2014 era risultato fortemente inquinato, quest’anno è risultato nei limiti e il Gallavesa è nei limiti per due anni di seguito».
La Goletta dei Laghi è stata anche l’occasione per presentare il progetto LAKE COMO GREEN che intende promuovere modelli di transizione ecologica in ambito turistico, culturale e sociale in altri contesti territoriali, attraverso strategie di coinvolgimento delle realtà locali che vivono in un contesto caratterizzato da un forte impatto antropico. Il progetto è nato in risposta al Bando di Fondazione Cariplo “Effetto ECO”, vede la partecipazione di Legambiente Lombardia, Mondovisione Società Cooperativa Onlus e del Centro di didattica ambientale Proteus, ed è cofinanziato dalla Camera di Commercio di Como e Lecco.
La situazione siccità in rapporto al Lario. Il Lago Lario è al minimo storico del periodo per quanto riguarda il livello dell’acqua e conserva solo il 5% della sua capacità di invaso. Nel bacino del Lario in questo momento gli invasi montani stanno trattenendo quasi 200 milioni di mc di acqua, mentre il Lario stesso dispone appena di 13 milioni di mc di acqua nel suo invaso regolato.
I dettagli delle analisi microbiologiche
Comune | Prov | Punto | 2022 |
Como | CO | Foce torrente Cosia e/o mausoleo A. Volta | Fortemente inquinato |
Argegno | CO | Foce torrente Telo | nei limiti |
Cernobbio | CO | Foce torrente Breggia | nei limiti |
Dongo | CO | Foce torrente Albano | Fortemente inquinato |
Colico | LC | Foce canale Borgo Francone, sx Adda | Inquinato |
Bellano | LC | Foce torrente Valle dei Mulini (Oro) | Fortemente inquinato |
Perledo | LC | Lago, presso la foce del torrente Esino | Fortemente inquinato |
Mandello del Lario | LC | Foce torrente Meria | Fortemente inquinato |
Lecco | LC | Foce torrente Bione | nei limiti |
Vercurago | LC | Lago fronte Foce Torrente Gallavesa | nei limiti |
I prelievi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando poi i laboratori sul territorio per le analisi. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100mlFORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri.
Goletta dei laghi 2022
Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 17 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.
Partner di Goletta dei Laghi 2022 sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner è il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, rinnova ancora la sua storica partnership per la campagna estiva di Legambiente. Da 39 anni il Consorzio è protagonista dell’economia circolare italiana assicurando la raccolta e l’avvio a rigenerazione degli oli lubrificanti usati in tutto il Paese. Grazie alla filiera del Consorzio questo rifiuto si trasforma in una preziosa risorsa tornando a nuova vita: oltre il 98% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Lo scorso anno il Consorzio ha recuperato in Lombardia 40.401 tonnellate di olio usato.
“Le emergenze ambientali attuali ci impongono di intervenire con la massima urgenza a tutela degli ecosistemi naturali, a partire dal mare e dai laghi. Il CONOU lo fa da quasi quarant’anni, raccogliendo e rigenerando tutto l’olio lubrificante usato prodotto in Italia: un lavoro che garantisce il pieno recupero di un rifiuto pericoloso che diventa nuova risorsa per l’ambiente e l’economia” – spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “In questa fase di ripresa così delicata siamo chiamati a dare una risposta netta alle crescenti minacce del climate change. Il Consorzio dimostra che l’economia circolare può essere una risposta efficace per vincere queste sfide epocali”.
Da Nord a Sud, sono 12 le regioni toccate dalla campagna di Legambiente che, anche in questa edizione, si avvale della collaborazione di centinaia di volontarie e volontari sui territori, dediti al campionamento delle acque: un’incredibile operazione di citizen science per capillarità ed estensione, cui si accompagnano progetti e iniziative in loco che coinvolgono la cittadinanza, finalizzati a non abbassare la guardia sulla qualità dei laghi e sugli abusi che ne minacciano e deturpano le rive.
In particolare, ormai da diversi anni, la campagna di Legambiente è occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne, con i laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno al centro del progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.
Novità del 2022, LIFE Blue Lakes estende la sua azione a tutti i bacini lacustri interessati da Goletta, proponendo un Manifesto dei laghi che ogni amministrazione locale potrà sottoscrivere. Il documento elenca obiettivi specifici riferiti agli ambiti strategici verso cui indirizzare gli impegni:
- UNIONE E COORDINAMENTO: il Manifesto del Lago come opportunità per coordinare i processi di gestione;
- SENSIBILIZZAZIONE: ovvero il Manifesto del Lago come strumento di informazione e prevenzione;
- 3R: ovvero migliorare la Riduzione, il Riutilizzo e il corretto Riciclo dei rifiuti
- PARADIGMA: per sostenere il cambio di paradigma nell’utilizzo della plastica;
- CONOSCENZA: il Manifesto del Lago quale strumento per completare la conoscenza riguardo le microplastiche.
In più, Goletta dei Laghi 2022 si configura quale importante cornice per ribadire la necessità di una gestione equa, razionale e sostenibile della risorsa idrica, di fronte alla scarsità d’acqua che non risparmia i bacini lacustri italiani già sottoposti a eccessive captazioni, mancata o cattiva depurazione: una siccità inasprita dagli effetti sempre più evidenti della crisi climatica.
In programma, in diverse delle località attraversate da Goletta dei Laghi, i Lake Days, momenti di cittadinanza attiva sul lago con il coinvolgimento di volontari, cittadini, associazioni e amministratori per condividere un’esperienza concreta volta alla tutela e alla valorizzazione del lago.
Sempre attivo, durante tutta la campagna, il servizio SOS Goletta, attraverso cui i cittadini possono segnalare a Legambiente chiazze o inquinamento sospetto di laghi, mari e fiumi e permettere all’associazione ambientalista di coinvolgere le autorità competenti per intervenire tempestivamente.