Bandiera nera alla società Pontenossa S.p.A (BG). Premiati con la bandiera verde il Comune di San Giovanni Bianco (BG), la cooperativa sociale I Rais di Dossena (BG) e il Centro di Formazione e Vacanze Salecina nel Canton Grigioni
Torna come ogni anno “Carovana delle Alpi”, la campagna d’informazione e promozione della montagna per stimolare una discussione costruttiva verso uno sviluppo sostenibile per il territorio alpino, un ecosistema fragile, minacciato troppo spesso da uno sfruttamento smodato. Nell’ambito della Carovana delle Alpi vengono anche assegnate bandiere verdi a Comuni o progetti virtuosi riscontrati nelle aree montane o, al contrario, bandiere nere per denunciare comportamenti negativi e mala gestione delle risorse.
Il cigno nero in Lombardia quest’anno va alla società Pontenossa SpA che tratta polveri provenienti da acciaierie. Per 60 anni l’azienda ha depositato nelle discariche della valle rifiuti contenenti ancora significative quantità di piombo e di zinco, elementi ancora altamente valorizzabili e che, paradossalmente hanno tenori di metalli anche più elevati di quelli contenuti nei giacimenti minerari dei comuni di Gorno e Oltre il Colle. Corresponsabili di questa bandiera nera anche i Comuni di Gorno e Premolo per le autorizzazioni di tutti gli ampliamenti della discarica e la Comunità Montana Valle Seriana, per avere autorizzato la realizzazione del nuovo alveo del torrente, anticipando qualunque procedimento di valutazione ambientale e di autorizzazione dell’ampliamento della discarica.
«Le bandiere nere denunciano sfregi al paesaggio, segni di un’economia della montagna che guarda ancora al passato. A Ponte Nossa assistiamo proprio ad un esempio di questo tipo, dove un’azienda per decenni ha continuato a inquinare e sprecare, con la connivenza dei comuni circostanti, per una mancata modernizzazione industriale che consentirebbe il recupero di metalli utili – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. È inaccettabile che laddove altre imprese vedono una risorsa a costo di ottenerla dal sottosuolo, è infatti giacente una nuova richiesta di estrazione nei giacimenti della Valle del Riso, una società si permetta di buttare via elementi preziosi chiedendo persino un ampliamento della discarica. Siamo molto lontani da un’economia circolare che invece è sempre più una necessità».
In Lombardia sono stati invece premiati: il Comune di San Giovanni Bianco (BG) per le azioni concrete promosse per la riduzione dell’impatto sull’ambiente, sia in materia di mobilità sostenibile con la flotta di e-bike messe a disposizione per i residenti per muoversi tra le frazioni, sia di economia circolare con la Ricicleria e le giornate di pulizia; I Rais, cooperativa sociale con sede a Dossena (BG), costituita da un gruppo di giovani del paese, che sta rilanciando l’economia valorizzando i prodotti locali e promuovendo attività turistiche. Bandiera verde anche nel Canton Grigioni al Centro di Formazione e Vacanze Salecina, che dagli anni ‘70 è un punto di riferimento per la società civile dei Paesi che orbitano intorno a questa località delle Alpi Centrali, con una grande attenzione agli aspetti di equità economica e alla produzione di cibo con ingredienti locali, l’energia è rinnovabile e a zero emissioni, la gestione di acque e rifiuti è ispirata ai principi di circolarità. Quest’anno, inoltre, il consiglio di gestione ha inoltre assunto una coraggiosa policy climatica, che prevede la creazione di un fondo clima rivolto ai fornitori per sostenere investimenti per la riduzione delle emissioni.
«Le bandiere verdi rappresentano un premio per il coraggio della difesa del territorio e della promozione di sostenibilità, ma anche un riconoscimento a quelle realtà che rappresentano un’avanguardia di modernità in aree montane. Il Comune di San Giovanni Bianco può rappresentare un esempio per tutta la valle Brembana, un territorio difficile, che soffre l’solamento dal resto della provincia e ha poco puntato su un turismo lento, sostenibile, che non privilegi l’auto. Ai giovani della cooperativa I Rais va il nostro plauso per il valore dei servizi di carattere sociale per anziani e bambini che offre, come presidio del territorio per contrastare l’abbandono delle aree montane» spiega Elena Ferrario, presidente di Legambiente Bergamo.