In Parco Sempione a Milano cartelli invitano a non frequentare l’area per spargimento di pesticidi
Cosa dovrebbe mai pensare un frequentatore del Parco Sempione o un ciclista che ne percorre i viali circostanti, nel leggere l’avviso apparso oggi, con cui AMSA e Comune di Milano consigliano di “NON utilizzare l’area per 24 ore (almeno)” a causa dei trattamenti insetticidi, con aspersione aerea di permetrina (un piretroide con effetti nocivi sul sistema nervoso di tutti gli animali, umani inclusi) che verranno effettuati nella notte di sabato 11 giugno? Qualcuno ha pensato di deviare il traffico indirizzandolo su percorsi più sicuri? O di transennare i marciapiedi, interdire al pubblico l’accesso al Castello Sforzesco e chiudere i cancelli del parco per (almeno) l’intera giornata di sabato? Ma soprattutto, è quanto chiedono gli ambientalisti di Legambiente con una lettera all’Assessore Grandi, è davvero il caso di usare potenti armi chimiche aerodisperse per distruggere le zanzare adulte e in realtà tutti gli insetti, api incluse, quando la lotta alle infestazioni di questo insetto dovrebbe essere attuata con misure di igiene ambientale e di lotta larvicida? «La risposta è NO: i trattamenti adulticidi, stando alle indicazioni di ISPRA e delle ATS, dovrebbero essere usati solo in casi molto particolari, in presenza di rischi reali di diffusione di epidemie trasmesse dalla puntura di zanzara – dichiara Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia – Anche perché all’aperto questo genere di trattamenti risulta efficace per una durata di non più di 4-6 ore, trascorse le quali le popolazioni di zanzare tornano esattamente come prima. Questo significa che se faccio il trattamento in orario notturno, già in tarda mattinata le zanzare torneranno, voraci e numerose come prima. Gli unici a rischiare severe conseguenze saranno i runner o gli accompagnatori di cani, che frequentano i parchi già dalle prime luci dell’alba. I trattamenti adulticidi per la lotta alle zanzare dovrebbero essere semplicemente messi al bando, perché causano danni certi alla salute e all’ambiente, a fronte di benefici inesistenti sul fronte della riduzione del fastidio causato da questi insetti. Ma siamo di fronte ad una vera e propria psicosi degli amministratori pubblici, che quando si parla di zanzare non esitano ad usare vere e proprie armi chimiche nell’illusione di trovare una via semplice per debellare il nemico pubblico dei loro elettori». |