Mirella Zanini ha annunciato di voler verificare i dati del dossier, ritenuti poco attendibili – ma sono forniti dal comune
Legambiente: “Utile la riflessione della Sindaca sui nostri dati, soprattutto per capire come migliorare la raccolta differenziata del suo Comune, abbondantemente al di sotto del 65%, obiettivo che doveva essere raggiunto al 2020”.
Scarica questo comunicato stampa
Comuni Ricicloni di Legambiente mette in luce da tre decenni i comuni lombardi più virtuosi sia per elevata percentuale di raccolta differenziata sia per il basso residuo secco, il peso del sacco indifferenziato. Nell’ottica, quest’ultimo dato, di premiare la prevenzione dai rifiuti che molti comuni mettono in atto seguendo le indicazioni del PRGR, Piano Regionale Gestione dei Rifiuti nonché delle norme europee. La morale è che se nei rifiuti si nasconde un tesoro, è bene non buttarlo nella pattumiera.
Da qualche anno, accanto alle classifiche dei comuni che hanno reso più leggero il sacco “nero”, sono pubblicate anche quelle degli oltre trecento comuni che non hanno ancora raggiunto l’obiettivo europeo al 2020 del 65% di RD, oltre ad essere lontani dall’80% richiesto dal PRGR al 2027.
“Strana la perplessità della Sindaca, visto che i dati di Comuni Ricicloni sono quelli inviati entro la primavera di ogni anno dagli stessi comuni, compreso quello di Collio, all’Osservatorio Rifiuti SOvraregionale (ORSO) e poi successivamente verificati ed elaborati da Arpa Lombardia,” ricorda Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.”Peraltro, nel 2022 la percentuale di raccolta differenziata di Collio era la stessa del 2023, il 26,9%. Giusto quindi indagare, sperando che una più solida consapevolezza serva ad arrivare almeno alla soglia minima del 65%.”
Nel suo dossier, Legambiente analizza i dati relativi alla percentuale di raccolta differenziata e ai chilogrammi pro-capite / anno, traendone le classifiche utili a capire come progrediscono i comuni lombardi in materia di economia circolare.
“Quello di Comuni Ricicloni è un lavoro iniziato dopo l’approvazione della legge regionale 21/93, che introduceva l’obbligo del 25% di raccolta differenziata ai comuni lombardi. Da allora sono stati fatti passi da gigante ma, evidentemente, la strada è ancora lunga, oltre che piena di rifiuti indifferenziati,” conclude Barbara Meggetto.