Il terzo ghiacciaio lombardo per estensione ha perso il 46% della sua superficie dal 1850 ad oggi. Tra il 2022 e il 2023 la sua porzione più bassa di quota ha registrato una perdita annuale tra i 5 e gli 8 metri di spessore; mentre il grande lago proglaciale, iniziato a formarsi dopo il 2003, ha raggiunto un’estensione di 222.000 metri quadri (pari a 30 campi da calcio)
Preoccupa il problema dell’overtourism, sempre più diffuso sul Fellaria e in molti ambienti d’alta quota e glaciali
Legambiente e CGI: “Sempre più spesso in montagna si pone il problema di un rapporto corretto con la natura. Urgente l’apertura di tavoli di confronto tra istituzioni, portatori di interesse locali e associazioni per affrontare il problema”
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“Si conclude oggi la tappa lombarda di Carovana dei Ghiacciai 2024, culminata con l’ascensione al Ghiacciaio Fellaria, in alta Valmalenco,” commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Tre giorni di incontri e attività molto partecipati, che hanno lanciato importanti temi di discussione. Primo fra tutti, la consapevolezza che la crisi climatica sta influenzando le nostre montagne, spegnendo per sempre i nostri ghiacciai. Prova ne è il Fellaria con i suoi fronti, occidentale e orientale, ormai spezzati o ridotti ai minimi termini. Resistono solo i ghiacci e le nevi oltre i 3500 metri. Un ghiacciaio, questo della Valmalenco, spesso preso d’assalto da turisti italiani e stranieri per assistere al crollo degli ‘iceberg’ nel lago sottostante: formazioni di ghiaccio perse dalla fronte del ghiacciaio a causa delle temperature sempre più elevate. Serve una riflessione per mettere in atto una diversa consapevolezza nel vivere la montagna, in tutta la Valtellina.”