INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ALLEVAMENTI INTENSIVI

I risultati del progetto INHALE in Pianura Padana mostrano la forte responsabilità della zootecnia nella concentrazione di polveri sottili

Oggi a Milano l’evento conclusivo, coinvolte le Università che hanno condiviso l’indirizzo di ricerca e le possibili soluzioni

ph: Pixabay (CC0)

A partire dall’osservazione del limitato effetto dei mesi di lockdown del 2020 sull’inquinamento da particolato sottile in Pianura Padana, lo stesso anno Fondazione Cariplo pubblicava il bando di ricerca Data Science for Science and Society, proponendo a università e istituti di ricerca di esaminare a fondo gli effetti del prolungato blocco pandemico sulle dinamiche dell’inquinamento atmosferico.

Un dato a prima vista sorprendente quello delle polveri sottili durante il lockdown, visto lo stop a molte attività economiche e al traffico stradale. Spiegabile però alla luce del ruolo degli allevamenti intensivi, in attività anche durante il blocco pandemico, e fonte del 97% delle emissioni di ammoniaca (NH3), responsabile del cosiddetto ‘particolato secondario’. Il PM secondario, anziché provenire ad esempio direttamente da un tubo di scappamento, si forma direttamente nell’atmosfera a partire da gas inquinanti detti ‘precursori’, come appunto l’ammoniaca, oltre agli ossidi di zolfo e di azoto.

Alla chiamata di Fondazione Cariplo ha risposto tra gli altri il partenariato del progetto INHALE, formato da Università Bocconi, EIEE (l’Istituto Europeo di economia e ambiente, che promana da CMCC, il Centro euroMediterraneo sul Cambiamento Climatico) e Legambiente Lombardia. Dopo quasi due anni di ricerche e analisi, oggi presso la sede di Cariplo Factory di Milano sono stati presentati i risultati della ricerca, che si è concentrata sui fenomeni di trasporto legati alle correnti atmosferiche.

Le relazioni presentate hanno permesso di verificare come perfino nel centro città di Milano le emissioni di PM derivanti dall’agricoltura intensiva si combinino a quelle da traffico veicolare, con risultati pesanti quanto a cattiva qualità dell’aria. Le analisi svolte dai ricercatori EIEE hanno confermato che la riduzione dei livelli di polveri secondarie richiede un approccio su più fronti: i risultati migliori si ottengono riducendo sia gli inquinanti da traffico (NOx) che quelli derivanti da fonti agro-zootecniche (ammoniaca), e questo spiega i modesti benefici atmosferici misurati nel corso del lockdown.

La ricerca ha anche provato a simulare gli effetti sulla qualità dell’aria della variazione degli animali allevati, rilevando come ogni aumento, o riduzione, di un punto percentuale di capi allevati determini una variazione di pari entità della concentrazione di particolato sottile.

Particolarmente rilevanti sono poi gli episodi acuti di inquinamento di origine agricola, determinati dallo spandimento di liquami sui campi: disporre di strumenti di previsione per gestire questa pratica agronomica è importante per sfruttare al meglio le condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, e ridurre così i ‘picchi’ di concentrazione delle polveri sottili e i loro effetti sulla salute delle persone.

“La nostra ricerca contribuisce a chiarire il nesso forte tra intensità delle attività agro-zootecniche e qualità dell’aria – dichiara Lara Aleluia Reis di EIEE-CMCC, coordinatrice di ricerca del progetto INHALE – e invia un messaggio ai decisori politici: occorre ridurre le emissioni provenienti dagli allevamenti intensivi, attraverso l’impiego generalizzato di buone pratiche nella gestione dei liquami zootecnici e dei fertilizzanti, e la riduzione dell’intensità di allevamento, che in Lombardia è tra le più alte in Europa. Allo stesso tempo, bisogna continuare a ridurre le emissioni da tutte le fonti, in particolare dal trasporto su gomma. Non esiste una chiave magica per chiudere il rubinetto dell’inquinamento, ma un insieme di politiche che abbraccino tutti i settori emissivi.”

L’evento conclusivo del progetto di ricerca INHALE oggi è stato anche l’occasione per invitare tutti gli altri gruppi di ricerca a presentare e discutere i loro risultati: tra gli altri, sono stati presentati i dati dei progetti D.DUST (Politecnico di Milano, Fondazione Politecnico di Milano, Università degli Studi dell’Insubria), Agrimonia (Università di Bergamo, Leibniz University Hannover, Università degli Studi Milano-Bicocca, Università degli Studi di Torino), AgriAir (Università di Brescia, Politecnico di Milano, Università di Urbino e AmbienteParco). Complessivamente decine di ricercatori di diverse istituzioni di ricerca, grazie al bando di Fondazione Cariplo, hanno potuto affrontare il tema da diverse angolazioni e specializzazioni, arrivando a conclusioni convergenti circa il ruolo degli allevamenti intensivi nella qualità dell’aria.

Scarica qui il policy brief del progetto INHALE

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Post correlati

Potrebbe interessarti

Comunicati Stampa

Salva Milano: Lettera aperta del Centro Ricerche sui Consumi di Suolo sulla crisi urbanistica a Milano

“Milano non si salva, ma può redimersi ridando priorità alla regia pubblica delle trasformazioni urbane” Nell’ultimo decennio Milano, per la prima volta nella sua storia recente, ha visto crescere il consumo di suolo meno di quanto sia cresciuta la sua popolazione L’urbanistica insostenibile non è solo a Milano: migliaia di ettari di aree verdi sono a rischio in  centinaia di comuni,  in virtù di norme regionali  non tutelanti La rigenerazione

Read More »
Comunicati Stampa

Neppur si muove: come impatterà sulla mobilità la proposta di Inter e Milan su San Siro, se il Comune di Milano dovesse accoglierne le premesse e le strategie

L’approccio al tunnel di via Patroclo e la viabilità perimetrale sono poco convincenti, da sciogliere il tema dei parcheggi – anche secondo le nuove norme EPBD Legambiente: “L’utilizzo a tempo pieno dell’area è con ogni probabilità incompatibile con la viabilità prevista, il Piano del Traffico atteso nelle fasi successive alla manifestazione d’interesse dovrà esprimere un drastico cambio di passo.” Scarica questo comunicato stampa La trasformazione dell’area dello stadio di San

Read More »
Comunicati Stampa

La ricarica delle falde, elemento fondamentale per la gestione futura dell’acqua in pianura padana

Esperti riuniti oggi a Pavia dal progetto LIFE CLIMAX PO per esplorare soluzioni di adattamento climatico Scarica questo comunicato stampa Scarica la dichiarazione di intenti CLIMACTPACT4PO Scarica il programma dell’incontro di oggi a Pavia L’inizio della primavera è un momento propizio per iniziare a fare previsioni sulla prossima stagione irrigua. Legambiente Lombardia, all’interno del progetto LIFE CLIMAX PO, ha organizzato un seminario, rivolto in particolare alle amministrazioni pubbliche, dedicato al

Read More »
Comunicati Stampa

Clima: calano le emissioni di gas serra, ma non quelle degli allevamenti

ISPRA pubblica l’inventario nazionale delle emissioni: con le rinnovabili e l’efficienza energetica si riducono le emissioni. Ma non calano quelle del settore agricolo, che pesa sempre di più sulla bilancia nazionale dei gas serra “L’Italia in grave ritardo sugli impegni per la riduzione delle emissioni di metano, e la Lombardia è la prima regione per emissioni di questo potente gas serra” Scarica questo comunicato stampa Scarica il mini-report di Legambiente

Read More »
Legambiente Lombardia Onlus
Sede legale e operativa
via A. Bono Cairoli, 22 – 20127 Milano
Tel: 02 87386480 – Fax: 02 87386487
Email: lombardia@legambientelombardia.it
PEC: legambiente.lombardia@pec.cheapnet.it
Ufficio stampa
ufficiostampa@legambientelombardia.it

Powered by Jackie

Note legali
Legambiente Lombardia© 2025 All rights reserved