Cancellati storici elementi del paesaggio. Ci eravamo fortemente opposti, ma inascoltati, con ricorso al TAR e appelli alla Sovrintendenza dei Beni Culturali. Uno scempio da non ripetere
Una Pasqua di passione e morte per gli alberi dell’asse del Sempione, sacrificati per la costruzione della nuova ferrovia per Malpensa. La sezione tra Gallarate e Casorate era l’ultimo filare secolare rimasto.
“I tratti alberati sopravvissuti nell’area sono ormai pochissimi – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Lo sviluppo disordinato dell’abitato dall’alto milanese fino alla Svizzera, unito all’incontrastato consumo di suolo in favore delle strade, hanno cancellato elementi un tempo parte fondamentale del paesaggio, perché segnavano la divisione tra città e campagna. Ora anche la ferrovia, da sempre considerata un mezzo sostenibile, diventa un’opera devastante per il territorio. Al tratto Gallarate-Malpensa ci siamo opposti fortemente, con un ricorso al TAR e appelli inascoltati alla Sovrintendenza ai Beni Culturali. Uno scempio che non si può ormai fermare, ma è ancora possibile salvare la brughiera del Gaggio dall’espansione di Malpensa, un’area altrettanto unica e irrinunciabile”.